CARATTERISTICHE AMBIENTALI, NATURALISTICHE E PAESAGGISTICHE

Il particolare clima della zona, caratterizzato da elevata piovosità, temperature relativamente miti ed escursioni termiche abbastanza limitate, concorre a determinare un regime di tipo oceanico che favorisce lo sviluppo di una vegetazione molto ricca e diversificata.
Sui versanti più assolati  e  caratterizzati da suoli piuttosto poveri, permeabili e poco profondi, si sviluppano popolamenti misti di carpino nero ed orniello con possibile presenza di acero montano e faggio. A quote più elevate e su suoli più evoluti si sviluppano le faggete, pure o miste, mentre oltre i 1400 m. si trova qualche raro lariceto e le diffuse mughete. Più in alto ancora vi sono praterie di alta quota. Dal punto di vista selvicolturale le formazioni forestali della Val Resia determinano un prodotto di ridotto valore economico, quale la legna da ardere.
L'influsso dei venti caldi ed umidi che spirano, attraverso la Pianura Friulana dal vicino mare Adriatico permettono la sopravvivenza di numerosi elementi termofili mediterranei ed illiroco-balcanici. Nelle catene più interne, come sul gruppo del M. Canin, prevalgono invece elementi <endoalpici> o articoalpini.
Nella Val Resia, per le stesse motivazioni addotte per la flora, coesistono elementi faunistici di impronta  mediterranea, circummediterranea ed orientale, di impronta euroasiatica o relitti glaciali. Sono presenti nell'area tutti i Mammiferi alpini ungulato oltre al gatto selvatico, volpe, Mustelidi, ghiro, scoiattolo e vari Insettivori e Roditori. Nell'ultimo ventennio numerose sono state le segnalazioni di tracce e avvistamenti di lince e orso bruno. Discreta la presenza di Uccelli Rapaci, di Tetraonidi, di Corvidi, Pìcidi e Passeriformi vari oltre ad un'abbondante avifauna migratoria. L'erpetofauna conta numerose specie. Interessante anche l'entomofauna, in particolare i Coleotteri Carabidi, i Cerambicidi ed i Lepidotteri.
La regione alpina nell'ultimo milione di anni è stata soggetta a numerose glaciazioni, che si sono alternate a periodi relativamente caldi o temperati. L'evoluzione morfologica ha visto così il prevalere alterno di processi erosivi ora glaciali, ora fluviali. Tale fenomeno ha fatto in modo che oggi, accanto a tipiche morfologie fluviali, si rinvengano spesso gli aspetti caratteristici della morfologia glaciale. A tutt'oggi ne sopravvive un piccolissimo lembo residuo immediatamente a nord della cima del M. Canin, oltre ad alcuni altri piccoli nevai.
Si tratta di un fenomeno molto importante poichè tale ghiacciaio è uno dei pochissimi delle Alpi Orientali e, soprattutto, quello situato alla quota più bassa. Purtroppo i mutamenti climatici hanno messo seriamente a repentaglio la sua esistenza.
Valli glaciali ancora intatte o quasi si rinvengono numerose soprattutto lungo i versanti settentrionali del M. Musi. In alcuni acsi sono conservate le tracce di ghiacciai stadiali posteriori all'ultima glaciazione, i quali hanno depositato archi morenici anche di notevole ampiezza. L'arco morenico meglio conservato è quello esistente nei pressi di S. Anna di Carnizza, formato da un piccolo ghiacciaio che scende dal M. Zaiavor. La morfologia fluviale prevale, invece, nel settore inferiore delle vallate, ove l'erosione è in generale molto intensa. Numerosi sono infatti gli esempi di valli con profonde incisioni o addirittura con forre. Caratteristiche sono quelle del Rio Nero o Cerni Patok. Piuttosto comuni sono poi i salti di fondo dei corsi d'acqua che determinano spettacolari rapide e cascate. Oltre a quelle già ricordate, infatti, particolarmente imponenti sono quelle del Fontanone Barman, sorgente carsica dalla notevole portata e lungo il Rio Nero nel tratto in forra.
La ricchezza in biodiversità e paesaggistica del Comune di Resia  è stata attestata dall'inserimento di oltre il 50% del suo territorio nel Parco Naturale Regionale delle Prealpi Giulie e, successivamente, nel sito di Importanza Comunitaria Prealpi Giulie Settentrionali.
L'economia della zona è stata per lungo tempo agricola e silvo-pastorale, limitata alle esigenze familiari, con lo sfruttamento dei boschi, la lavorazione del legname, la produzione di calce grazie alla presenza di numerose fornaci, l'impianto di mulini che usavano l'energia idrica.