La Chiesa di San Giorgio

Nella relazione dello stato patrimoniale delle chiese di Resia nel 1888 il parroco Rucchini scrive: La chiesa di San Giorgio sotto il titolo di San Giorgio è la più antica e fu la prima chiesa a Resia, ed è stata quindi fondata prima dell'attuale parrocchiale. E' consacrata, ma non si conosce nè l'epoca nè da chi. Certamente queste infomrazioni le ha avute dalla popolazione sangiorgina di quel tempo.
La chiesa è dedicata al Santo omonimo. Si rileva, invece, che è stata consacrata nel 1763, rinnovata sulle strutture di una preesistente. I documenti di questa chiesa si perdevano nel 1838 a causa di un incendio che aveva distrutto metà paese, allora i tetti erano coperti da scandole o di paglia "slama". Una di queste case, per un certo periodo, ha ospitato un cappellano e si presume che una parte dei documenti che si trovavano lì, si siano bruciati assieme alla casa. Per chi è di San Giorgio questa casa si riconosce nell'abitazione dove abitava un tempo Rosalia Di Lenardo chiamata da tutti "nuna Rosaljina" dotata di una memoria ferrea che amava raccontare lunghe favole, ed è da questa casa che sono usciti i documenti citati dal Clemente (la conferma l'ho avuta da lui personalmente dopo che avevo lettoil suo libro "Torna al tuo Paesello). Il particolare del paese bruciato era stato rappresentato da un pittore del termpo su un foglio di lamiera dalle dimensioni abbastanza grandi ed era appeso, fino al giorno del sisma, sul muro di una casa dell'attuale Via Ruscjs. La chiesa è a tre navate anche se non è molto grande internamente ha due altari laterali - uno dedicato alla Madonna e l'altro a San Giuseppe mentre sul retro di quello maggiore spicca l'affresco di San Giorgio. Nel 1763 sui due altari trovavano posto S. Michele Arcangelo e S. Ulderico vescovo, in seguito, furono sostituiti. Era stata consacrata dall'arc. Bartholomeo Gradonico il 26 giugno del 1763 nel giorno della sua visita pastorale. La pila dell'Acqua Santa è del 1657 la quale ci testimonia una chiesta precedente. Agli inizi di questo secolo il suo campanile, con la cuspide a quattro falde, veniva sostituita e fatta a cipolla, probabilmente copiata dai nostri emigranti carpentieri in Austria o anche dal campanile di Prato. Lesionata dal sisma del 1976 venne risttutturata e benedetta dall'arc. Battisti l'11 luglio del 1982. Una nota storica ci fa sapere che il parroco don Stefano Valente "Bobon" era di San Giorgio. Nel 1873, a 62 anni, da Platischis fu trasferito a Resia e oltre che confessore, era stato chiamato a insegnare quale maestro comunale. E' stato anche il primo impiegato postale di Resia. Il governo aveva istituito questo servizio in quell'anno.
(curato da don Gianni Pellarini)