La chiesa di Stolvizza

La chiesa di Stolvizza è dedicata a San Carlo Borromeo. Nel 1746 parte del paese con la chiesa originaria, fu distrutto da una tremenda alluvione. Si trova scritto sul numero unico del bollettino parrochiale del 25 aprile 1954 in occasione dell'ingresso del primo parroco di Stolvizza Carlo Primus "La prima chiesa di Stolvizza era posta in località Puje con il campanile e l'orologio. Una prima memoria dell'antica chiesa si desume dalla visita pastorale 26 agosto del 1735 fatta dal rev. canonico Gian Domenico Fistulario per incarico del patriarca Daniele Delfino e risulta che era consacrata". In merito alla alluvione gli anziani di quel tempo raccontavano che "in una notte del 1746, si trovavano tutti chiusi nelle proprie case presagendo il diluvio. Dall'alto del campanile sentirono battere le ore 23, ma non le sentirono ribattere più perchè in mezzo allo scrosciare dell'uragano, la chiesa ed alcune case vicine furono ingoiate da una valanga d'acqua e di terra". Dopo quella notte gli abitanti decisero di edificare la chiesa più a sud dove le rocce offrivano più sicurezza. Nella visita Pastorale dell'Arc. Bartholomeo Gradonico del 25 aprile 1963, don Andrea Coss scriveva: "L'antica chiesa fu sobbissata nell'anno 1746. Fu edificata la nuova, che fin d'ora non è ancora finita. La dedicazione era stata fissata nella Domenica mediale ante la festività dell'Assunta della Madonna d'Agosto. All'inizio aveva un solo altare dedicato a San Carlo e consacrata il 6 luglio del 1869, gli altri due sono stati fatti successivamente e poi un quarto alla fine del 1800 e un quinto all'inizio di questo secolo in legno per Sant'anna. Il dipinto di San Carlo è stato eseguito da Domenico Fabris di Osoppo. Nel 1926 l'altare di San Valentino fu trasformato in altare della Madonna. L'erezione della Via Crucis risale al 1833. Cinquant'anni dopo, nel 1885, furono sostituiti perchè, probabilmente, erano di carta come i successivi e così don Luigi Fior nel 1946, li fece fare a olio su tela da Domenico Forgiarini di Gemona. La filiale diventa parrocchia il 19 gennaio del 1953 con decreto emanato da Mons. Nogara. La opolazione raccolse in poco tempo la somma necessari aper le pratiche burocratiche  ne fu immensamente contenta. Scrive don Primus "Così piccoli, oscuri, insignificanti inizi, hanno origine cose grande, di ripercussione secolare e di vantaggio immenso alla vita di un paese".
(curato da don Gianni Pellarini)