La Chiesa di Gniva

Della chiesa primitiva di Gniva si sa che fu edificata in località Dolina nel 1781 e consacrata il 21 settembre del 1880 dall'Arcivescovo Andrea Casasola. Un calice del 1653 ed un documento del 1693 confermano l'esistenza di una precedente. In una nota del 7 aprile del 1859 sta scritto che la chiesa di Gniva è di recente costruzione e non è ancora consacrata, mentre il parroco Rucchini nella relazione dello stato patrimoniale scrive: La chiesa di Gniva è stata eretta sul sito di un oratorio più antico e il dipinto di San Floriano Martire è opera di Domenico Paghini di Venezia. Nel 1763 il curato Andrea Coss lascia scritto: "La chiesa ha tre altari, quello principale dedicato al Santro patrono mentre i due laterali sono di San Giovanni Aposto e di Sant'Elena". Diviene sacramentale nel 1932. La sua facciata era rivolta verso la catena montuaosa dei Musi e sopra il suo portale c'era una meridiana con la seguente scritta "fugit velox hora felix". Nel suo interno, spazioso e ben illuminato, emergeva la pittura murale di San Floriano Martire patrono del paese, fatta eseguire nel 1830 dal cameraro Valentino Beltrame, del luogo. Completamente distrutta dal sisma, venne ricostruita nel centro del paese e consacrata il 18 agosto del 1991 dall'attuale arcivescovo Battisti. Dell'altare vecchio è stato mantenuto il frontale in marmo raffigurante l'Ultima Cena.
(curato da don Gianni Pellarini)