Cos'è un ecomuseo

La L.R. 10/2006 definisce un Ecomuseo come una forma museale mirante a conservare, comunicare e rinnovare l'identità culturale di una comunità. Consiste in un progetto integrato di tutela e valorizzazione di un territorio geograficamente, socialmente ed economicamente omogeneo che produce e contiene paesaggi, risorse naturali ed elementi patrimoniali, materiali e immateriali.

Attualmente gli Ecomusei riconosciuti dalla regione Friuli Venezia Giulia sono:

- L' Ecomuseo Val Resia;

- L' Ecomuseo delle Acque del Gemonese;

- L' Ecomuseo delle Dolomiti Friulane “Lis Aganis”;

- L' Ecomuseo “I Mitris” di Paularo;

- L' Ecomuseo della Val del Lago;

- L' Ecomuseo “Territori. Gente e memorie tra Carso e Isonzo”;

- L' Ecomuseo della Gente di Collina “Il Cavalîr”.

 

Gli Ecomusei riconosciuti sono costituiti in Rete con la finalità di dare avvio ad una rete a scala regionale tra le realtà ecomuseali riconosciute, al fine di ottimizzare le risorse, favorire lo scambio di esperienze e il trasferimento di buone pratiche, disporre di occasioni di confronto e di dibattito su temi e problematiche riguardanti il modello ecomuseale quale strumento privilegiato dello sviluppo sostenibile del territorio, concertare le iniziative e le azioni comuni da intraprendere a livello locale, regionale e nazionale, e se richiesto svolgere il ruolo di interlocutori qualificati per una migliore definizione delle politiche regionali di settore.

Storia dell'Ecomuseo Val Resia

L'idea è nata nell'ambito delle attività previste dal Piano per la fruizione turistico-naturalistica, la divulgazione e l'educazione ambientale del Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie. L'attuazione degli interventi per il suo avvio è stata finanziata tramite l'Accordo di programma Stato-Regione 1999-2003.

Il lavoro di progettazione dell'Ecomuseo è stato realizzato dal raggruppamento costituito dalla Società cooperativa Utopie Concrete di Venzone e dallo Studio Associato Cavagna-Cian di Trento.

L'Ente parco naturale delle Prealpi Giulie ha coordinato tutte le attività che hanno portato alla realizzazione del progetto Ecomuseo Val Resia.

Attualmente l'Ecomuseo è gestito dal Comune di Resia.

 

L'Ecomuseo della Val Resia è un modello di offerta culturale che permette di valorizzare le risorse ambientali e storico-etnografiche del territorio.

Con l'istituzione dell'Ecomuseo si è inteso individuare, catalogare, portare a conoscenza di tutti e valorizzare sotto l'aspetto culturale non solo gli aspetti territoriali o materiali, bensì tutto il patrimonio che la Val Resia racchiude, in tutti i suoi peculiari aspetti.

L'Ecomuseo Val Resia è stata un'iniziativa promossa dall'Ente parco naturale delle Prealpi Giulie in collaborazione con il Comune di Resia. Indispensabile in fase realizzativa, è stato il contributo di tutta la comunità resiana, coinvolta a fornire idee, immagini, testimonianze.

L'Ecomuseo Val Resia è anche un insieme di sentieri fisici e culturali da percorrere con il corpo e con la mente per “esplorare” la Val Resia, raggiungere i suoi luoghi più caratteristici e comprendere sia l'essenza di ognuno di essi che la storia naturale e umana di questa splendida valle alpina e delle genti che qui hanno vissuto e ancora vivono.

Con delibera della Giunta Regionale n. 2372 del 13 novembre 2008, l'Ecomuseo della Val Resia è stato riconosciuto di interesse regionale.

 

Nel circuito dell'Ecomuseo vi sono: numerosi percorsi naturalistici, il Museo Etnografico della Gente della Val Resia e il Museo dell'Arrotino, con sede in Stolvizza, la Latteria di San Giorgio, aperta su prenotazione,

il centro visite del parco delle Prealpi Giulie di Prato, il centro multifunzionale di Varcota in cui ha sede il gruppo Folkloristico Val Resia che ha realizzato l'allestimento fotografico e documentale legato alla musica, danza e costumi tradizionali, il centro multifunzionale di Lischiazze nel quale si trova l'allestimento museale sulla grande guerra e il centro didattico naturalistico di Ostje.

La gestione dell'Ecomuseo è supportata da una apposita “Consulta” formata dai rappresentanti del Comune, del Parco, delle Scuole, della Pro Loco e delle principali associazioni presenti sul territorio del Comune di Resia.

Cronologia delle nascite dell'Ecomuseo:

2001 – approvazione della scheda progettuale “Realizzazione di un Ecomuseo della Val Resia con raccolta e catalogazione di reperti e attrezzi” nell'ambito del Piano per la fruizione turistico-naturalistica, la divulgazione e l'educazione ambientale del Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie.

2002 – gara pubblica per la progettazione di un Ecomuseo in Val Resia e aggiudicazione al raggruppamento costituito dalla Società cooperativa Utopie Concrete di Venzone e dallo Studio associato Cavagna-Cian di Trento.

2003 – progetto completato.

2004 – 14 febbraio: il progetto viene illustrato alla popolazione di Resia in un incontro pubblico.

2004 – marzo: richiesta ai progettisti di modificare la tipologia di segnaletica proposta originariamente in metallo.

2004 – 19 maggio: presentata una seconda proposta per la tipologia di tabelle da realizzarsi in legno, che viene accettata.

2004 – agosto: ultimata la definizione puntuale dei percorsi e la stesura dei testi descrittivi.

2004 – settembre: i testi vengono inviati alle associazioni culturali della Val Resia per la loro traduzione nella parlata locale.

2006 – vengono appaltati i lavori di realizzazione delle tabelle in legno, dei pannelli illustrativi e del posizionamento sul territorio.

2007 – i lavori sono completati. L'Ecomuseo Val Resia viene inaugurato il 14 agosto 2007.

2008 – nel mese di ottobre l'Ecomuseo viene riconosciuto ufficialmente dalla Regione ai sensi della L.R. 10/2006.

2008 – L'Ecomuseo viene arricchito dal ripristino della latteria sociale di San Giorgio.